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Made Green in Italy, the certification to increase competitiveness

At the Chamber of Deputies, a conference of the Oleificio Zucchi, the first certified agri-food company

Made Green in Italy, the certification to increase competitiveness
Made Green in Italy, the certification to increase competitiveness La sala stampa della Camera dei Deputati a Roma ha ospitatosi il convegno dal titolo ‘L’importanza della certificazione Made Green in Italy’.

Aalla presenza del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Sen Gilberto Pichetto Fratin, sono intervenutii, oltre a CSQA, alcuni dei massimi esperti del settore oleario, docenti dalle principali università italiane.

È stata l’occasione per fare il punto su un’importante pratica, quella della certificazione MGI, che sempre più prodotti agroalimentari di qualità come l’olio evo dovrebbero conseguire, per accrescere la propria attrattività sui mercati internazionali, anche alla luce delle odierne condizioni geopolitiche internazionali a partire dai tanto vituperati dazi.

Promosso dall’imprenditrice Alessia Zucchi, produttrice olearia la cui azienda ha ottenuto la prima certificazione MGI nel settore agroalimentare rilasciata da CSQA, nella mattinata di studio si è cercato di capire come la Certificazione MGI possa aiutare le aziende ad accrescere la propria competitività, ma anche promuovere una corretta informazione dei consumatori sul settore agroalimentare e in particolare sul mondo olivicolo italiano.

Pilastro della dieta mediterranea, l’olio d’oliva italiano è infatti uno dei prodotti che meglio esprimono i valori che fanno del made in Italy alimentare un riferimento di qualità assoluto, non solo in Europa ma nel mondo intero.

GLI INTERVENTI

Carlo Zaghi (Direttore per la Sostenibilità dei Prodotti e dei Consumi Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha spiegato che "Made Green in Italy " è lo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell'impronta ambientale dei prodotti, che coniuga la misurazione degli impatti sull'ambiente di un prodotto o di un servizio nel suo intero ciclo di vita con la dimensione del "made in Italy", legata alle eccellenze del sistema produttivo nazionale, tramite la metodologia europea PEF (Product Environmental Footprint), che consente di calcolare l'impronta ambientale misurando l'impatto del prodotto in ogni singola fase del ciclo di vita.

Fabio Iraldo (Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ed Università Bocconi) si è soffermato sul perché sia importante la certificazione MADE GREEN IN ITALY per accrescere la competitività aziendale e sul tema delle garanzie che questa certificazione fornisce ai consumatori.
In primis, oggi si punta a cicli produttivi sempre più sostenibili, che uniscano il rispetto per l'ambiente e la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari nazionali. Per attribuire questo standard è importante valutare le prestazioni ambientali di un prodotto, dall'approvvigionamento delle materie prime al fine vita, e si verifica se sono organizzate al fine di ridurre gli impatti ambientali.

Bruno Notarnicola (Università di Bari) è passato ad esaminare l'impronta ambientale dei prodotti e di come essa sia essenziale per il conseguimento della certificazione MGI. A torto spesso si dice sia uno strumento complesso per le piccole imprese, che costituiscono l'ossatura del sistema produttivo, ma può invece essere uno strumento competitivo anche per le PMI.
Per gli schemi di certificazione come il MGI è importantissimo poter utilizzare dati affidabili per la misurazione dell'impronta ambientale dei prodotti e delle filiere coinvolte. Molto spesso sappiamo che ci sono delle specificità legate al contesto produttivo, territoriale e ambientale del nostro Paese. Tali specificità si legano dunque inevitabilmente a dataset affidabili, e in questo è fondamentale il ruolo delle università per migliorarli.

Per Ettore Capri (Università Cattolica Piacenza) la certificazione Made Green in Italy si sta sviluppando molto nel settore agroalimentare e della trasformazione di prodotti alimentari segnatamente nel settore oleario ma, anche alla luce delle recenti esperienze nel settore del vino, vi possono essere altri nuovi requisiti addizionali che lo schema MGI potrebbe contemplare nel settore alimentare.
Inoltre nell'ambito dello schema MGI si dà molta importanza al territorio di provenienza di un prodotto alimentare e alla sua tracciabilità, ma è sempre più importante valorizzare l'intera filiera produttiva e rafforzare sempre più lo schema MGI per renderlo ancor più interessante come leva competitiva per le imprese.

Secondo Carlo Alberto Pratesi (Università Roma Tre ed EIIS - Istituto Europeo dell'Innovazione per la Sostenibilità) i marchi e le certificazioni come MGI sono da considerare un supporto efficace per la comunicazione ambientale.
Un brand certificato MGI porta con sé elementi di forza per impostare una campagna di comunicazione di marketing dei prodotti del made in Italy in chiave green. Affinché una campagna di questo tipo possa essere davvero efficace deve naturalmente seguire alcune regole chiave in tema di coerenza tra messaggio, target e canali utilizzati.

Maria Chiara Ferrarese (Ente di certificazione CSQA)  ha sottolineato l'importanza della certificazione volontaria come strumento a supporto delle imprese nelle strategie di sviluppo e di comunicazione e al contempo strumento di garanzia per il consumatore e per gli stakeholder.
La scelta di standard solidi, in linea con le direttive comunitarie in materia di Green Claim, consente di veicolare messaggi efficaci per massimizzare i risultati e gli investimenti delle imprese.  
La definizione di un modello di sostenibilità per il Made in Italy di qualità rappresenta un obiettivo importante per valorizzare prodotti, aziende e territori: una fotografia esportabile verso paesi sempre più attenti a questi temi.

camera dei deputati_ Ferrarese

Andrea Marino (FEDEROLIO Federazione Nazionale Commercio Oleario) si è soffermato sul percorso attraverso il quale Federolio sia arrivata alla certificazione Made Green in Italy, e su quali saranno i prossimi passi che la Federolio intende intraprendere nel segno dalla sostenibilità.  
In tema di sostenibilità, manca un «modello / standard» di riferimento con regole chiare, verificabili, misurabili. Gli Strumenti e metodi di misura sono variegati.
Infine la Comunicazione di un prodotto GREEN è complessa, difficilmente comprensibile dal consumatore. Per tali ragioni ogni azienda «sceglie» il proprio percorso di sostenibilità, il più efficace dei quali è sicuramente la certificazione MGI. Ed in questo OLEIFICIO ZUCCHI è stato un precursore, poiché è stata la prima azienda di tutto il settore agroalimentare ad aver conseguito la certificazione MGI per un proprio prodotto.

Alessia Zucchi, ceo Oleificio Zucchi SpA ha concluso: "Dal convegno di oggi è emerso con forza quanto la certificazione Made Green in Italy sia importante per accrescere la competitività delle nostre aziende e fornire ai nostri consumatori una corretta informazione sempre più trasparente.

Come imprenditrice da sempre sono impegnata, insieme a tutti i miei collaboratori, nella responsabilità sociale e ambientale, con la promozione di buone pratiche nella certificazione della vera sostenibilità.

Tra l'altro ci tengo a sottolineare con orgoglio che siamo stati la prima azienda agroalimentare italiana ad aver ottenuto la certificazione "MADE GREEN IN ITALY" per un proprio prodotto, il nostro "Olio Extravergine d'oliva 100% italiano da filiera certificata sostenibile Zucchi."

Coerentemente con la nostra missione di promozione della sostenibilità e della cultura dell'olio extravergine d'oliva e in occasione dei nostri primi 215 anni (siamo nati nel 1810), con il convegno di oggi mettiamo a disposizione delle istituzioni e dell'intera filiera la nostra esperienza, sperando possa essere un utile contributo alla crescita di tutto il comparto olivicolo italiano".

 

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