Il Piano, come stabilito dalla normativa europea, riporta le misure che lo Stato membro deve applicare quando mangimi o alimenti rappresentano un serio rischio sanitario, diretto o indiretto nei confronti dell’uomo, degli animali o dell’ambiente.
L’attivazione del Piano è successiva all’individuazione di un pericolo biologico, chimico o fisico in alimenti o mangimi, che non può essere adeguatamente controllato attraverso le consuete misure e comporta l’elaborazione di una strategia operativa per garantire una rapida risposta all'emergenza da parte dell’unità di crisi nazionale.
L’unità di crisi nazionale è gestita al vertice da un Coordinatore di crisi nazionale, il Direttore per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN), insieme alle direzioni generali del ministero, ai NAS, all’Istituto Superiore di Sanità, agli Istituti zooprofilattici e le Agenzie regionali di protezione ambientale territorialmente competenti, oltre a qualsiasi soggetto, pubblico o privato che si ritenga utile consultare.
Anche le regioni e le province sono tenute ad attivare un’omologa unità di crisi locale e un omologo coordinatore di contatto con il livello nazionale.
Al fine di attivare il prima possibile il processo di valutazione rapida del rischio, deve essere prontamente portato a conoscenza del Coordinatore di crisi nazionale il riscontro di:
- incidenza anomala di casi di malattia a trasmissione alimentare nell'uomo o negli animali;
- isolamento di agenti patogeni a trasmissione alimentare nella popolazione umana attribuibili ad un focolaio di infezione.
- impatto sulla salute;
- popolazione potenzialmente esposta;
- casi clinici;
- impatto sui media;
- effetti economici sulla produzione e sulla distribuzione;
- rintracciabilità dei prodotti.
Il Ministero della Salute, in accordo con i laboratori nazionali di riferimento, sulla base dell'evoluzione tecnico scientifica e di particolari situazioni epidemiologiche, individua i criteri con cui vengono selezionati gli isolati dei microrganismi per i quali è necessario effettuare il sequenziamento genomico.
Per ulteriori approfondimenti leggi l'Intesa Stato-Regioni 103/CSR del 10 maggio 2023. (Fonte: https://www.ceirsa.org)