UNI ha pubblicato la UNI/TS 11820, la norma che aiuterà a misurare la circolarità di un’organizzazione o di un gruppo di organizzazioni.
La sua stesura ha richiesto più di due anni e mezzo, 42 riunioni, 122 commenti all’interno dell’inchiesta pubblica preliminare, 40 casi studio. Si tratta di dati che aiutano, seppur solo in parte, a inquadrare l’importanza della specifica tecnica che definisce un set di indicatori applicati a livello meso e macro, con lo scopo di valutare, attraverso un sistema di rating, il livello di circolarità di un’organizzazione o di un gruppo di organizzazioni.
È importante specificare che il documento di 58 pagine prevede un sistema di rating che, senza indicare livelli minimi di circolarità da raggiungere, garantisce invece una valutazione sul livello raggiunto. In modo da rispettare il carattere “sperimentale” della norma, che avrà dunque tempo per essere assimilata.
Misurare la circolarità affinché diventi sistema
Con la pubblicazione della specifica tecnica, ha spiegato Claudio Perissinotti Bisoni, Technical Project Manager UNI, sarà possibile per UNI avviare un’opera di diffusione della norma, affinché la circolarità possa uscire dal recinto della buona volontà delle singole realtà e farsi sistema, attraverso la definizione di una serie precisa di indicatori, supportati da alcuni esempi di calcolo della circolarità che risultano un utile vademecum.Lo standard della norma UNI/TS 11820 si basa su un’ampia prospettiva di circolarità – inclusi gli approcci complementari come life cycle thinking, material flow analysis, resource value maintenance e value recovery – e prevede la compilazione di 71 indicatori totali, di cui almeno 33 indicatori per le organizzazioni di prodotti e 27 per quelle di servizi.
Da ciò, attraverso una serie di calcoli, si ottiene un risultato di circolarità, che viene restituito sotto forma di valore numerico percentuale, utile dunque ad attestare il livello di circolarità di un’organizzazione. Una volta calcolato tale livello, ciascuna organizzazione può valutare la conformità del livello raggiunto, rispetto a quanto previsto dalla specifica tecnica, mediante un’attività di valutazione che si divide in:
- prima parte, cioè un’autovalutazione da parte della stessa organizzazione
- seconda parte, cioè una valutazione a cura del cliente dell’organizzazione
- terza parte, cioè una valutazione da parte di un organismo indipendente, accreditato attraverso le norme UNI che disciplinano l’asserzione di circolarità. (Fonte: https://economiacircolare.com/)