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Giornata mondiale del latte

Un settore in Italia dal valore di 16,5 miliardi

Giornata mondiale del latte
Giornata mondiale del latte Il 1° giugno di ogni anno si celebra il ruolo vitale dei prodotti lattiero-caseari nei sistemi alimentari globali, come fonte di benefici economici, nutrizionali e sociali per un’ampia parte della popolazione mondiale. 

La Giornata mondiale del latte è stata introdotta nel 2001 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del latte come alimento e celebrare il settore lattiero-caseario e il suo ruolo a livello globale.

L’Associazione italiana lattiero casearia Assolatte ricorda che «solo per il latte bovino, la filiera italiana è composta da oltre 30mila allevamenti, da migliaia di impianti che ogni giorno raccolgono, lavorano e commerciano prodotti eccezionali, ricercati in tutto il mondo, «un sistema perfetto che è al vertice del sistema alimentare italiano ed europeo».

Con un valore della produzione di circa 5,5 miliardi nella fase agricola e una spesa delle famiglie per i prodotti lattiero caseari di circa 20 miliardi, il settore trainante nell’agroalimentare italiano.

Guardando agli ultimi anni, l’offerta di latte bovino nazionale è aumentata sensibilmente e l’Italia, dal 2015 ad oggi, è passata dal 75% circa a poco meno del 100% di autoapprovvigionamento, raggiungendo una quasi sostanziale autosufficienza, con una produzione pari a quasi 13 milioni di tonnellate di consegne. Quella di latte ovicaprino, da alcuni anni si attesta stabilmente intorno alle 500mila tonnellate annue.

Investimenti in sostenibilità

Ogni anno viene scelto un tema specifico: quest’anno si è deciso di porre l’attenzione sul cambiamento climatico e di evidenziare il lavoro svolto dal settore per ridurre il suo impatto ambientale.

Secondo gli ultimi dati pubblicati da Ispra, il sistema produttivo ha ridotto complessivamente le emissioni di gas serra di circa il 13% nel periodo 1990-2021; nello stesso periodo, se si considera il solo metano, la riduzione osservata arriva al 13,8%, soprattutto grazie allo sviluppo degli impianti di biogas che, attraverso la digestione anaerobica dei reflui zootecnici, evitano la dispersione del metano in atmosfera. (Fonte: Emiliano Sgambato, https://www.ilsole24ore.com/)

 

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