Si distingue dalle altre paste alimentari per la sottigliezza della sfoglia e il taglio finissimo, prodotta secondo una ricetta secolare (se ne parla in alcuni scritti del 1400) che è stata tramandata inalterata.
L’impasto deve essere preparato con le migliori farine (semola di grano duro o farina di grano tenero 00) e uova fresche da allevamenti a terra, senza l’aggiunta di acqua, successivamente steso in sottili sfoglie e tagliato in fili sottilissimi disposti ad asciugare su caratteristici fogli di carta. L’impasto deve essere costituito dal 33% di uova (da 7 a 10 per ogni kg di farina), gli ingredienti devono tassativamente essere non OGM e rintracciabili.
“Il riconoscimento IGP" racconta Vincenzo Spinosi dell’Associazione Produttori Maccheroncini di Campofilone "è che dimostra che non ci vuole chissà cosa per essere unici… 10 uova, 1 kg di farina e la storia delle famiglie di Campofilone hanno fatto la differenza, senza inventare niente di avveniristico, ma mettendo in pratica un’attenzione alle regole e al rispetto della materia prima che non è eccezione, ma semplice reiterazione di ciò che da sempre si fa qui, rendendo omaggio alla pasta all’uovo che alleviava le tavole la domenica e nei giorni di festa e alle tradizioni locali, tutte femminili, con le donne che facevano a gara nel tirare la sfoglia più sottile”. (Fonte: https://www.salaecucina.it/)