Lo afferma uno studio della rivista Environmental Science and Technology, che già nel 2019 riportava che la media di particelle microplastiche ingerite dall’essere umano in un anno è tra le 39.000 e le 52.000, con una stima di 74.000 particelle inalate.
La nuova UNI/PdR 158:2024 “Linee guida per la riduzione di emissioni di microplastiche nelle attività di produzione e distribuzione di prodotti alimentari” intende presentarsi come lo strumento adeguato all’obiettivo: grazie al lavoro congiunto con Tecnoalimenti, il documento identifica infatti le “best practices” che le organizzazioni operanti nella produzione e distribuzione di prodotti alimentari possono adottare per mitigare il rilascio involontario di microplastiche nelle proprie attività produttive.
La proposta rientra in una macro strategia più complessa a livello comunitario, che fa capo al progetto Europeo “CO-creating sustainable and competitive FRuits and vEgetableS’ value cHains in Europe Co-Fresh” (Grant agreement ID: 101000852).
La prassi di riferimento ora pubblicata è un documento senza dubbio utile a tutti i soggetti che operano nella filiera agroalimentare ma soprattutto unico nel suo genere, data l’assenza di normative simili in materia: la PdR si rivolge dunque agli operatori logistici, alle aziende alimentari, ai distributori della filiera alimentare, alle imprese della GDO e della ristorazione collettiva. (Fonte: https://www.uni.com/)