Sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, serie L, del 26 marzo scorso, è stata pubblicata la raccomandazione (UE) 2024/907 relativa al monitoraggio del nichel negli alimenti.
Con tale atto la Commissione europea:
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raccomanda agli Stati membri di monitorare, in collaborazione con gli operatori del settore alimentare, la presenza di nichel negli alimenti nel corso degli anni 2025, 2026 e 2027;
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afferma che il monitoraggio dovrebbe includere integratori alimentari, cioccolato, paste da spalmare contenenti cacao, creme da spalmare a base di frutta a guscio, semi di cacao, prodotti a base di cereali (in particolare cereali da colazione, fiocchi di cereali e prodotti di macinazione dell'avena), zuppe pronte al consumo, caffè, tè, ortaggi, alghe marine, semi oleosi, prodotti a base di soia, quali tofu e bevande a base di soia, legumi da granella, frutta a guscio, pesce e altri prodotti ittici;
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specifica che gli Stati membri dovrebbero, ove necessario, acquisire conoscenze sulle misure di attenuazione per la riduzione dei tenori di nichel negli alimenti. Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che i metodi di attenuazione noti siano efficacemente comunicati e promossi presso gli agricoltori e gli operatori del settore alimentare e che tali misure di attenuazione siano progressivamente attuate dagli agricoltori e dagli operatori del settore alimentare;
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afferma che le procedure di campionamento e le analisi dovrebbero essere eseguite conformemente alle prescrizioni in materia di campionamento e analisi di cui al regolamento (CE) 333/2007;
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specifica che gli Stati membri e gli operatori del settore alimentare dovrebbero fornire all'autorità i dati di monitoraggio su base regolare, unitamente alle informazioni e nel formato elettronico di comunicazione stabiliti dall'autorità, ai fini della compilazione in un'unica banca dati. Per i campioni di cioccolato, dovrebbe essere specificato il contenuto di sostanza secca di cacao nel campione. Per i campioni di tè, dovrebbe essere specificato il tipo o la specie di tè, compreso il suo nome latino. Per le alghe marine, dovrebbe essere comunicata la specie, compreso il suo nome latino, indicando se i dati riguardano alghe marine fresche o secche. (Fonte: https://www.alimentibevande.it/)