ISO ha pubblicato in questi giorni un atteso standard internazionale, la ISO 53800 “Guidelines on the promotion and implementation of gender equality and women’s empowerment“.
Sviluppato dall’ISO/PC 337, il documento fornisce indicazioni per promuovere e applicare la parità di genere e l’empowerment femminile all’interno delle organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione, ubicazione o settore di attività.
Questo standard internazionale fornisce un utile contributo per affrontare in maniera ragionata e sistematica le disuguaglianze di genere e tutte le forme di discriminazione nei più svariati ambiti, compreso ovviamente quello lavorativo in cui il gender gap ha tuttora un peso più che rilevante.
L’intento è dunque di promuovere una autentica cultura della parità di genere, contribuendo al raggiungimento dell’Obiettivo 5 (“Gender equity“) degli SDGs: un modello di sviluppo sostenibile che – ben lontano da formule astratte – conferma di avere il suo fulcro nel ruolo e nelle potenzialità delle persone.
La ISO 53800 vuole dunque favorire una comprensione globale del fenomeno e offrire le condizioni per affrontare il problema, incentivando quelle culture organizzative basate sull’inclusività e l’uguaglianza e aiutando le organizzazioni ad adempiere agli obblighi legali previsti in materia.
In tal senso la ISO 53800 è un minimo comune denominatore che integra altri strumenti e iniziative “locali”, talvolta più strutturate e ambiziose, tra cui senza dubbio è da annoverare la UNI/PdR 125 che nel nostro Paese rappresenta il documento tecnico-normativo di riferimento per la realizzazione di un sistema di gestione per la parità di genere ibridato con indicatori prestazionali (KPI) specifici.
La norma internazionale ora pubblicata non è certificabile e non si sostituisce alla UNI/PdR 125, che a livello nazionale rimane il documento maggiormente strutturato e di sicuro riferimento anche in un’ottica di valutazione di conformità, ma può ugualmente essere un valido strumento di supporto.
È utile ricordare a questo proposito che, in merito alla realizzazione di un sistema di gestione per la parità di genere, solamente la certificazione di conformità alla UNI/PdR 125 può dare diritto anche a significative agevolazioni contributive come previsto dal Decreto Interministeriale del 20 ottobre 2022.
La parità di genere è un tassello fondamentale in un’ottica di responsabilità sociale e di sviluppo sostenibile. Una società che garantisca condizioni di uguaglianza e di pari opportunità porta anche indiscutibilmente a un maggior benessere generale.
Ma, è bene ricordarlo, non si tratta solo di astratte suggestioni bensì di considerazioni che poggiano su dati assai concreti. È infatti stato dimostrato che le organizzazioni che promuovono la parità di genere sul posto di lavoro beneficiano di un miglioramento dei processi decisionali e di un incremento della produttività, oltre che di indubbi vantaggi in termini di reputazione. (Fonte: UNI, https://www.magazinequalita.it/)