Il progetto del passaporto digitale è stato realizzato dalla partnership tra Poligrafico e Zecca dello Stato, CSQA e Fondazione Qualivita ed è un sistema che traccia il patrimonio informativo sulla storia del prodotto IG e connette in modo diretto filiera e consumatore.
Sul modello della tracciabilità dei vini (fascette), prevede un contrassegno personalizzato con una grafica che evoca la specificità del prodotto e realizzata con elementi di sicurezza riconducibili alla stampa di carte per banconote.
Il contrassegno è collegato a tutto il patrimonio informativo messo a disposizione dall’ente certificatore, dai produttori e da tutti gli operatori coinvolti e può essere interrogato tramite l’app Trust your Food, che permette, inoltre, il contatto diretto produttore-consumatore e la consultazione di approfondimenti a valore aggiunto sul prodotto stesso unendo strumenti anticontraffazione, per la tracciabilità e per comunicare la qualità certificata.
Il QR Code oggi introdotto sostituisce la tecnologia data matrix, e rappresenta un’evoluzione nella fruizione delle informazioni di autenticità e tracciabilità del prodotto.
Il contrassegno, ha aggiunto Francesco Soro, amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, “garantisce tracciabilità e unicità del prodotto, oltre ad essere uno strumento di marketing e di comunicazione.
Con il ministro Lollobrigida – ha detto – stiamo ragionando perché anche il food, su base volontaria, possa avere l’emblema della Repubblica sul prodotto.
Questo rafforza le tutele perché la contraffazione è un reato, ma è un reato aggravato anche la contraffazione dell’emblema della Repubblica”.
Nino Scivoletto, presidente del Consorzio di Tutela ha spiegato che il prossimo obiettivo è "diventare il primo cioccolato Igp fatto con fave di cacao Igp, grazie a una serie di accordi con i due maggiori paesi produttori di cacao: la Costa d’Avorio e l’Indonesia.
Nel primo caso, dalle autorità indonesiane è già stata presentata alla Commissione Europea richiesta del riconoscimento Igp per il cacao del distretto di Berau e speriamo nel 2025 di potere avere il primo cioccolato di Modica Igp da fave certificate”.
Inoltre il Consorzio si sta attrezzando per avviare a Modica un impianto prodottivo di lavorazione in cui avere una pasta amara lavorata in Sicilia e, grazie a una serie di incontri con le aziende della Costa d’Avorio, primo paese produttore, avere una fornitura di cacao direttamente per il consorzio.
Infine, “abbiamo in corso un progetto con Coprob Italia Zuccheri – ha concluso Scivoletto – per produrre il cioccolato di Modica Igp con zucchero grezzo di barbabietola al 100% italiano”.
Nel 2024 il Cioccolato di Modica Igp ha prodotto 22,3 milioni di barrette di cioccolato, l’87% delle quali, pari a 18,2 milioni, prodotto dalle 15 aziende aderenti al Consorzio di tutela, organismo riconosciuto ufficialmente dal Masaf.