Il provvedimento mira a proteggere la salute umana e l’ambiente limitando l’uso dell’acido undecafluoroesanoico (“PFHxA”) e delle sostanze correlate al PFHxA.
Si tratta di sottogruppi dei più noti PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, il cui uso secondo la Commissione Ue “rappresenta un rischio inaccettabile per la salute umana e per l’ambiente”, recita una nota della Commissione.
La nuova stretta di Bruxelles rappresenta di fatto un importante passo avanti sull’inquinamento e la contaminazione da PFAS, in quanto il PFHxA è spesso utilizzato come sostituzione di altri PFAS già vietati.
Si basa sulla valutazione scientifica dei comitati dell’ECHA e ha superato con successo l’esame del Parlamento europeo e del Consiglio.
I PFAS sono denominate “sostanze chimiche per sempre” perché non si degradano nell’ambiente naturale. Utilizzate in molti processi industriali e in molti prodotti di consumo, richiedono un’attenzione particolare, considerando il gran numero di casi di contaminazione del suolo e dell’acqua, compresa l’acqua potabile.
Negli ultimi 20 anni l’Ue ha intrapreso azioni crescenti per contrastare l’inquinamento da PFAS. Come indicato nella strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, la Commissione si è impegnata ad adottare una serie completa di azioni per affrontarne l’uso e la contaminazione, nel quadro del regolamento REACH, della legislazione in materia di sostanze chimiche e di altre normative specifiche su ambiente e salute.
Le nuove misure
La stretta relativa al PFHxA adottata il 19 settembre si concentra sugli usi per i quali il rischio non è adeguatamente controllato, sono disponibili alternative e i costi socioeconomici saranno limitati rispetto ai benefici per la salute umana e per l’ambiente.
Le norme vieteranno la vendita e l’uso del PFHxA negli imballaggi alimentari, come scatole per pizze; nei prodotti tessili come i giubbotti antipioggia, nelle miscele come gli spray impermeabilizzanti, nei cosmetici e in alcune applicazioni di schiuma antincendio, ad esempio per l'addestramento e le prove.
Non riguarda altre applicazioni del PFHxA, ad esempio nei semiconduttori, nelle batterie o nelle celle a combustibile per l’idrogeno verde.
La stretta PFHxA entrerà formalmente in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e sarà effettivamente operativa dopo periodi transitori compresi tra 18 mesi e 5 anni, a seconda dell’uso, lasciando tempo per la sostituzione con alternative più sicure. (Fonte: https://www.ecodallecitta.it/)