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UE, Direttiva Monitoraggio Suolo

Raggiunto l’accordo politico tra Parlamento e Consiglio europei per la prima normativa in materia

UE, Direttiva Monitoraggio Suolo
UE, Direttiva Monitoraggio Suolo Il Parlamento e Consiglio europei hanno raggiunto l’accordo politico sulla prima normativa in materia di controllo e valutazione dello stato di salute dei suoli.

Un quadro comune per la valutazione e il monitoraggio dei terreni in tutta l’Unione Europea.
Con l’obiettivo (non vincolante) di arrivare a ripristinare integralmente la qualità dei suoli europei entro il 2050.

Attualmente tra il 60% e il 70% dei suoli europei versa in condizioni non ottimali, con un costo stimato per l’UE di almeno 50 miliardi di euro all’anno

Direttiva monitoraggio suolo: arriva un quadro comune di valutazione

La nuova Direttiva Monitoraggio Suolo stabilisce un quadro comunitario coerente e armonizzato per il monitoraggio dei suoli.

Ad oggi, non esiste nessuno strumento analogo a livello europeo. Fino ad ora, infatti, il suolo non godeva dello stesso livello di protezione garantito ad acqua, ambiente marino e aria.

E proprio la mancanza di una normativa dedicata al monitoraggio dello stato di salute dei suoli europei era stata identificata come una delle principali cause del loro stato allarmante nella strategia UE per il suolo del 2021.
La direttiva introduce un sistema completo per il monitoraggio e la valutazione dei suoli europei.

Secondo l’accordo, gli Stati membri dovranno monitorare e valutare la salute del suolo su tutto il loro territorio utilizzando descrittori comuni del suolo che caratterizzano gli aspetti fisici, chimici e biologici della salute del suolo per ogni tipo di terreno.

Verrà inoltre adottata una metodologia comune dell’UE per i punti di campionamento, garantendo dati comparabili.

Per semplificare l’implementazione e ridurre i costi, i Ventisette potranno basarsi su campagne nazionali di monitoraggio del suolo già esistenti o su altre metodologie equivalenti.

Una novità importante introdotta dall’accordo è il concetto di classi per descrivere la salute del suolo, che saranno basate su:
  • valori target sostenibili non vincolanti a livello UE per riflettere gli obiettivi a lungo termine;
  • valori trigger operativi, stabiliti a livello di Stato membro per ciascun descrittore del suolo, per dare priorità e attuare gradualmente disposizioni che portino a uno stato di suolo sano.

Protezione per agricoltori e silvicoltori: supporto senza nuovi obblighi

C’è poi un capitolo dedicato alla tutela di agricoltori e silvicoltori.
Anche sull’onda delle proteste del settore primario per i requisiti della politica agricola comune (PAC), l’accordo stabilisce esplicitamente che la direttiva non imporrà nuovi obblighi ai proprietari terrieri o ai gestori del territorio.

Al contrario, la Direttiva Monitoraggio Suolo obbliga gli Stati membri a supportare questi attori nel miglioramento della salute e della resilienza del suolo. Supporto che potrà includere:
  • consulenza indipendente,
  • attività di formazione e sviluppo delle capacità,
  • promozione della ricerca e dell’innovazione,
  • misure per aumentare la consapevolezza sui benefici della resilienza del suolo.
Gli Stati membri dovranno inoltre valutare regolarmente i costi finanziari per agricoltori e silvicoltori.
Valutando se le azioni per il ripristino dei suoli siano economicamente sostenibili per il settore.

Gestione dei suoli contaminati e monitoraggio delle sostanze emergenti

La normativa UE richiederà ai Ventisette di redigere un elenco pubblico di siti potenzialmente contaminati – anche se solo entro 10 anni dalla sua entrata in vigore – e di affrontare eventuali rischi per la salute umana e l’ambiente.

Entro 18 mesi dall’entrata in vigore della direttiva, invece, dovrà essere preparato un elenco indicativo di sostanze emergenti che potrebbero rappresentare un rischio significativo per la salute del suolo, la salute umana o l’ambiente, e per le quali sono necessari dati.

Questo elenco includerà i PFAS (i cosiddetti “forever chemicals”) e alcuni pesticidi: sono i primi passi per un monitoraggio organico, su scala UE, di queste sostanze.

La messa a disposizione dei dati sul suolo sosterrà l'innovazione e le soluzioni tecnologiche e organizzative, in particolare nelle pratiche agricole.
Aiuterà gli agricoltori e gli altri proprietari terrieri ad attuare i metodi di trattamento più appropriati e li aiuterà ad aumentare la fertilità e la resa del suolo, riducendo al minimo il consumo di acqua e nutrienti.

Questi dati miglioreranno la comprensione delle tendenze in materia di siccità, ritenzione idrica ed erosione, rafforzando la prevenzione e la gestione delle catastrofi.

La Commissione conclude: "Suoli sani e dati migliori offrono ulteriori opportunità di reddito agli agricoltori e ai gestori del territorio, che possono essere ricompensati per il sequestro del carbonio nei suoli agricoli, ricevere pagamenti per i servizi ecosistemici o per aumentare il valore dei suoli sani e degli alimenti prodotti su di essi". (Fonte: https://www.rinnovabili.it/)

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