“La sostenibilità è un tema che tocca vari aspetti dell’attività di un’azienda del vending – ha sottolineato Massimo Trapletti, Presidente di Confida – dalla gestione dell’energia e dei magazzini, alla sostenibilità nei trasporti, dalla scelta dei prodotti alimentari alla gestione dei rifiuti. L’associazione ha dato vita a una serie di progetti per rendere sostenibili le aree break di aziende, enti pubblici, scuole e università come ad esempio RiVending, che mira a riciclare i bicchierini del caffè e bottigliette in Pet e la collaborazione con Fondazione Banco Alimentare per combattere gli sprechi alimentari”. Grazie all’ accordo con quest’ultima realtà del terzo settore, il vending italiano ha già raccolto e donato 74 tonnellate di beni alimentari su tutto il territorio nazionale. Al contempo, anche le aziende si impegnano a livello individuale: il 37% di esse, infatti, adotta iniziative specifiche per la lotta contro lo spreco alimentare. Alta è anche l’attenzione alle politiche e iniziative per contrastare il cambiamento climatico e la salvaguardia dell’ambiente: circa il 60% delle aziende ha adottato un piano di sviluppo a medio-lungo termine dedicato a queste tematiche e il 50% valuta i nuovi fornitori anche su criteri di sostenibilità ambientale con l’obiettivo di coinvolgere l’intera catena nel raggiungimento degli obiettivi. Il 41% delle imprese, inoltre, partecipa a programmi di economia circolare e il 31% utilizza veicoli elettrici.
Dallo studio realizzato per il report di Confida emerge, inoltre, che il 50% delle aziende del vending realizza un report di sostenibilità e il 60% si è dotato di un responsabile dedicato al tema. Il settore, in particolare, è molto attento alla sicurezza alimentare poiché i distributori automatici sono dei veri e propri punti di ristoro che rispettano tutte le norme in materia di igiene e sicurezza, il cosiddetto sistema dell’Haccp, per la tutela della salute del consumatore finale. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’ente CSQA, è stata creata la certificazione TQS Vending che richiede agli operatori del settore standard qualitativi superiori a quelli di legge. Anche per il caffè, il prodotto più venduto nei distributori automatici, è nata un’ulteriore certificazione di qualità, DTP-114, che definisce specifici parametri funzionali qualitativi.
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Fonte: ristorazionemoderna.it