Dal Giappone o dall’Australia, in qualsiasi parte del mondo si trovi, grazie a Progetto Certo, il consumatore tenendo tra le mani una bottiglia di olio EVO pugliese potrà compiere con un semplice gesto un viaggio di migliaia di chilometri, senza muoversi dal punto in cui si trova, e arrivare direttamente nel frantoio in cui è stata prodotta quella bottiglia e poi nell’uliveto in cui sono state raccolte le olive che hanno dato vita all’olio extravergine imbottigliato.
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In tre anni e mezzo di lavoro, la Puglia dell’olio, con la partecipazione di tutti i suoi territori, ha elaborato un metodo di analisi, certificazione e promozione del proprio extravergine d’oliva grazie a “Certo”, finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 Puglia, Misura 16 “Cooperazione”, Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”. A Bitonto i risultati degli ultimi 40 mesi di lavoro, ricerche, analisi e mappature nell’ambito di “Certo” sono stati illustrati da dirigenti, esperti, professori e tecnici dell’ampia partnership di progetto che, oltre al soggetto capofila, vale a dire la CIA Agricoltori Italiani di Puglia, ha messo insieme APO-Associazione Produttori Olivicoli di Foggia, Università del Salento, Istituto Agronomico Mediterraneo Ciheam Bari, Legacoop Puglia, Op Oliveti Terra di Bari, APOL Associazione Produttori Olivicoli Lecce, Società Cooperativa Produttori Olivicoli Bitonto, CSQA Certificazioni e Oleificio Cooperativo Terra di Olivi. I lavori sono stati aperti dai saluti di Benedetto Fracchiolla, presidente di Finoliva; Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia; e Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia.
Fonte: AffariItaliani.it