Home Corporate Comunicazione Rassegna Stampa Così il Prosciutto di Parma DOP conquista il mercato del pesce di Venezia

Così il Prosciutto di Parma DOP conquista il mercato del pesce di Venezia

Un ospite speciale alla festa del Redentore: e Rialto si trasforma in palcoscenico per degustazioni di Prosciutto di Parma DOP

Così il Prosciutto di Parma DOP conquista il mercato del pesce di Venezia

Così il Prosciutto di Parma DOP conquista il mercato del pesce di Venezia

L’antichissima festa veneziana del Redentore ha accolto per l’edizione 2024 un partner speciale, il Consorzio del Prosciutto di Parma. L’ampia superficie del mercato del pesce di Rialto si è trasformata in un allegro palcoscenico brandizzato dove si sono susseguite attività di intrattenimento a base di live sketching, dj set, photobooth e, naturalmente, degustazioni. Un clima gioioso culminato con i fuochi d’artificio che hanno illuminato il Canal Grande per 40 minuti.

La scelta del Consorzio di inserirsi in un contesto antico e moderno al contempo si è rivelata azzeccata, stante l’origine del prosciutto di Parma che ci porta indietro di duemila anni. “Ne parlava Catone il Censore – ha spiegato Matteo Cavalli, responsabile ufficio stampa e relazioni esterne del Consorzio -. Già allora i prosciutti venivano prodotti nell’areale di Parma secondo metodi assimilabili a quelli odierni. La tutela e la valorizzazione del prodotto iniziano nel 1963, anno di fondazione del Consorzio del Prosciutto di Parma.

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Sette milioni e mezzo i prosciutti di Parma marchiati lo scorso anno, e un numero di attività ingente – dalla produzione al confezionamento in vaschette – svolte all’interno di quest’area, il tutto sotto l’occhio vigile di organismi di controllo, anche terzi, come il CSQA. “I nostri vigliantes sorvegliano anche il modo in cui il prodotto viene commercializzato, nel mercato interno e all’estero – ha precisato Cavalli -. I maiali provengono da 11 regioni del centro nord all’interno delle quali sono situati gli allevamenti certificati, dove vigono controlli sul benessere dell’animale, svolti da parte delle autorità sanitarie nazionali. Oggi il numero dei produttori è salito a 130, e l’attuale presidente del Consorzio, Alessandro Utini, è stato recentemente confermato”.

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Fonte: HuffingtonPost.it

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