Il cambiamento climatico sta rapidamente mostrando alla società il conto per non essere stata sostenibile negli ultimi anni.
È soltanto da pochi anni che si sente parlare di Corporate Social Responsibility (CSR) o responsabilità sociale d’impresa, ossia un modello di business che permette a un’azienda di mettere in pratica un insieme di politiche, interventi e comportamenti fine di massimizzare il profitto nel rispetto delle esigenze di natura sociale e ambientale della comunità.
Similmente, negli ultimi anni ha guadagnato molta popolarità l’acronimo ESG, ossia Environmental, Social and Corporate Governance (ESG). Questo acronimo indica dei criteri che è possibile misurare per capire con rigore quanto una determinata azienda è sostenibile.
Moltissime aziende ogni anno pubblicano sul loro sito il loro rapporto ESG.
Questi report contengono al loro interno i risultati in ambito di sostenibilità annunciati nei loro piani di CSR: tipicamente riguardano il settore ambientale, quello sociale, e nel settore della governance aziendale, necessario per garantire agli stakeholder determinati standard e una condotta etica all’interno dell’azienda.
Qual è la differenza tra CSR e ESG
Questi due acronimi vengono spesso usati in maniera intercambiabile.Benché rappresentino due facce di una stessa medaglia, questi presentano delle differenze: la CSR può essere interiorizzata da un’azienda comunicando che si impegna a essere più sostenibile e responsabile, mentre i criteri ESG sono utilizzati per misurare i progressi compiuti dall’azienda, come un aumento dei materiali riciclati entro un determinato lasso di tempo e la piantumazione di un certo numero di alberi in 10 anni.
I criteri ESG possono essere utilizzati per valutare, attraverso i dati, in che misura un’azienda aderisce agli obiettivi di sostenibilità e responsabilità aziendale che si è prefissata in ambito di CSR. (Fonte: Niccolò Ellena, https://www.money.it/)