
Continua a essere centrale il tema del prezzo negli scenari di mercato dell’olio evo. A causa di forti aumenti dei costi delle materie prime, i consumi di oli da olive hanno subito nel corso degli ultimi due anni una consistente contrazione. La decrescita è legata principalmente al segmento dei Classici, che registra un aumento di prezzo di oltre il 40%.
Crescono invece il 100% Italiano, che beneficia di un aumento del prezzo inferiore rispetto agli extravergini di origine comunitaria e non, seguito poi dal Biologico e dal Non filtrato. Il numero di famiglie acquirenti ha avuto un leggero calo. A ridursi è soprattutto l’acquisto medio per atto: si continua a comprare la categoria, ma si acquistano tendenzialmente meno unità rispetto al passato e in formati inferiori al litro.
Nel 2024 globalmente il consumo dell’evo ha visto una contrazione di volumi pari al 2,8% a fronte di un forte crescita del valore (+32,8%) dovuto all’incremento di 2,26€/L del prezzo medio rispetto al pari periodo.
Nell’ampia gamma di prodotti di Oleificio Zucchi, risalta l’Olio Extra Vergine di Oliva 100% italiano Sostenibile. È il primo proveniente da una filiera interamente tracciata e certificata sostenibile, certificato da CSQA, e sta consolidando la sua presenza nella fascia premium sugli scaffali della GDO. Una storia di qualità, che sposa valori ambientali, economici, sociali e nutrizionali.
Il nuovo olio per frittura Zucchi Fritto Libero!, lanciato nel 2024, è caratterizzato da una formulazione a base di olio di semi di girasole alto oleico che riduce gli odori di frittura del 50% rispetto agli oli di girasole standard. Anche il packaging è stato progettato con l’obiettivo di valorizzare il prodotto, combinando un design accattivante.
“Con il ritorno di una buona disponibilità di materia prima oliva di qualità, ci aspettiamo un riposizionamento verso il basso di tutto lo scaffale -spiega Giorgio Belfiore, direttore commerciale divisione consumer Oleificio Zucchi-. Quello che ipotizziamo è che non si raggiungeranno le offerte troppo basse del periodo pre-crisi della materia prima, ma si mantengano valori di pressione promozionale più tiepidi. L’intero scenario sta assecondando un aumento dei consumi di oli di qualità, all’interno del quale l’azienda può svolgere un ruolo da protagonista”.
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Fonte: GDO Week