La coltivazione dell’olivo nell’Alto Garda ha origini antichissime, poiché risale con tutta probabilità all’Impero Romano. Per gli antichi Romani, infatti, l’olio era di primaria importanza non solo come alimento, ma anche per le sue proprietà terapeutiche e per il suo utilizzo come combustibile per lanterne.
L’olivicoltura trentina è tra le più settentrionali al mondo e rientra in quello che viene definito modello di agricoltura multifunzionale: oltre alla sua funzione primaria, produrre cibo, può anche disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio, conservare la biodiversità, gestire in maniera sostenibile le risorse e contribuire allo sviluppo socio-economico delle aree rurali. Un ambiente ideale per la coltivazione dell’olivo.
[…]
Per tutelare la produzione olearia dell’Alto Garda, dal 1998 è in vigore la Denominazione di Origine Protetta “Garda”, sottozona “Trentino”, concessa solo ai prodotti che presentano caratteristiche superiori riconosciute, attribuibili alla zona di origine e/o alle modalità produttive, e che rappresentano la tradizione e la tipicità del territorio.
Ciò significa che tutti gli attori della filiera e tutte le fasi produttive, dall’olivaia alla messa in commercio, sono controllati da un organismo di certificazione autorizzato dallo Stato, CSQA, sotto la vigilanza del Consorzio di Tutela dell’Olio Garda DOP, per garantire al consumatore la corrispondenza al disciplinare di produzione.
La DOP Garda Trentino, quindi, assicura che l’olio nasce ed è stato ottenuto nell’Alto Garda trentino; possiede una qualità superiore a quella richiesta per l’olio extravergine di oliva; corrisponde alle caratteristiche riconosciute come tipiche del prodotto.
[…]
Fonte: Civiltà della Tavola