L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha presentato l’Annuario dei dati ambientali 2022, da sempre uno strumento di lavoro per policy makers, pubblici amministratori e tecnici, utile per trarre informazioni preziose sullo stato dell’ambiente in Italia. Attraverso oltre 300 indicatori, il rapporto fornisce un quadro completo delle condizioni di salute dell’ambiente. Tra questi, anche le certificazioni a norma UNI EN ISO 14001, rilasciate dagli organismi accreditati, contribuiscono alla costruzione di un quadro multidimensionale che aiuta a comprendere i fenomeni ambientali e il loro andamento nel tempo.
Utilizzare strumenti di analisi e monitoraggio delle politiche ambientali come l’Annuario dei dati ambientali è oggi ancor più importante. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il Governo ha inteso dare una spinta a sostegno della ripresa e della sostenibilità, elaborando il piano di attuazione di politiche ambientali più importante da quando il concetto di sostenibilità ambientale è entrato nelle agende economiche dei Governi. Non a caso, la quota più consistente dei fondi di Next Generation EU, veicolati proprio attraverso il PNRR, il 31% (59,5 miliardi di euro), è destinata alla Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”.
Inoltre, a livello nazionale, la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, volta alla creazione di un nuovo modello economico circolare, a basse emissioni di CO2, resiliente ai cambiamenti climatici e agli altri cambiamenti globali che impattano sugli ecosistemi, rappresenta uno strumento di coordinamento tra tutti gli altri piani e strategie tematiche (Strategia nazionale per l’economia circolare, Strategia nazionale per la biodiversità, Piano nazionale integrato per l’energia e il clima e Piano per la transizione ecologica).
Nel contesto dell’Annuario dei Dati Ambientali il numero dei siti aziendali con un sistema di gestione certificato ai sensi della UNI EN ISO 14001 da un organismo accreditato è un’indicazione specifica dell’attenzione particolare che l’organizzazione certificata riserva ai propri impatti ambientali e l’impegno a minimizzarli.
I vantaggi
I benefici ambientali nell’adozione della certificazione UNI EN ISO 14001 sono da ricondurre principalmente a:
- prevenzione o riduzione degli impatti ambientali
- riduzione di utilizzo di materie prime ed energia implicate nei processi aziendali
- riduzione di emissioni o rifiuti
- miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso obiettivi gestionali e/o tecnologici e impiantistici.
Attraverso l’accreditamento e grazie allo status di firmatario degli Accordi di Mutuo riconoscimento (EA-MLA), Accredia rende i sistemi di gestione ambientale adottati dalle organizzazioni validi e riconosciuti nei mercati internazionali che premiano l’atteggiamento responsabile e sostenibile delle organizzazioni certificate.
La crescita
Anche grazie a queste caratteristiche della certificazione accreditata, il numero (dato a marzo 2022) dei siti aziendali italiani con un sistema di gestione certificato UNI EN ISO 14001 è in costante crescita da quando la serie dei dati delle certificazioni ha cominciato a costituirsi nel 2012: la dinamica annuale, consolidata a fine anno, è pari al +8%.
Con 31.508 siti certificati, i sistemi di gestione ambientale rappresentano per diffusione il secondo schema di certificazione di sistemi di gestione, dopo la qualità (norma UNI EN ISO 9001).
Un’accelerazione rispetto al trend storico che conferma l’attenzione delle imprese all’impatto ambientale delle proprie attività. La certificazione accreditata di un sistema di gestione conforme alla norma UNI-EN-ISO 14001 è anche un elemento di forza per l’immagine dell’impresa che segnala al mercato il proprio impegno in tema di sostenibilità ambientale. Inoltre, i sistemi di gestione ambientale contribuiscono a migliorare la redditività delle imprese rendendole più competitive, come evidenziato oramai dalla letteratura sul tema (Accredia – Prometeia (2020). Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali; CESQA, Accredia (2018). Benefici, costi e prospettive del sistema di gestione ambientale: Indagine presso le organizzazioni italiane certificate ISO 14001. Edizione 2018; Symbola – Accredia – Cloros (2016). Certificare per competere. Dalle certificazioni ambientali nuova forza al Made in Italy; Testa, F., Rizzi, F., Daddi, T., Gusmerotti, N. M., Frey, M. and Iraldo, F. (2014). EMAS and ISO 14001: the differences in effectively improving environmental performance. Journal of Cleaner Production, 68, 165-173).
La distribuzione
A fine 2022, circa la metà (48%) delle imprese certificate era concentrata nelle regioni del Nord. In aggiunta ai siti aziendali italiani, anche una quota rilevante e pari all’14% di imprese estere aveva ottenuto una certificazione del proprio sistema di gestione ambientale da parte di un organismo accreditato da Accredia.
La Lombardia detiene il primato di regione con il maggior numero di siti aziendali certificati (4.925), seguita da Veneto (2.942) ed Emilia Romagna (2.733). Lazio e Campania, con 2.055 e 1.633 siti certificati occupano la 6° e la 7° posizione in classifica.
I settori
I settori economici nei quali si riscontra la maggiore adesione alla certificazione sono “Costruzioni”, “Trasporti, logistica e comunicazioni” e “Rifornimento di energia elettrica” con, rispettivamente, 3.639, 3.257 e 2.730 siti aziendali certificati. A fronte di una crescita annuale dell’indicatore in quasi tutti i principali settori di attività economica per numero di siti aziendali certificati, è il settore “Macchine e apparecchiature” a crescere più di ogni altro nel periodo dicembre 2021 – dicembre 2022, con un tasso percentuale del +14,4%.
La crescente diffusione nel nostro paese dello strumento della certificazione accreditata dei sistemi di gestione ambientale ai sensi della UNI EN ISO 14001 è spiegata dalla maggiore attenzione ai temi della sostenibilità, ma è evidente anche il beneficio in termini di immagine ed elemento di distinzione nei mercati domestici e internazionali per le organizzazioni certificate.
Oltre a questo, un contributo rilevante si è certamente avuto con il D.Lgs. 50/2016 (Codice degli Appalti) che ha stabilito come il Green Public Procurement (GPP) abbia natura di strumento obbligatorio, a tutti i livelli amministrativi (il D.Lgs 36/ 2023 ha confermato le disposizioni relative al GPP). Al riguardo l’art. 82 prevede infatti che le Amministrazioni aggiudicatrici possano esigere che gli operatori economici presentino, come mezzi di prova di conformità ai requisiti o ai criteri stabiliti nelle specifiche tecniche, ai criteri di aggiudicazione o alle condizioni relative all’esecuzione dell’appalto, una relazione di prova o un certificato rilasciati da un organismo di valutazione della conformità accreditato. (Fonte: https://www.accredia.it/)