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Viticoltura sostenibile, il percorso ben avviato del Consorzio vini del Trentino

Con il presidente del Consorzio vini del Trentino, Albino Zenatti, il punto sulla tenuta dei protocolli di autodisciplina e dei sistemi di difesa

Viticoltura sostenibile, il percorso ben avviato del Consorzio vini del Trentino
Viticoltura sostenibile, il percorso ben avviato del Consorzio vini del Trentino

Di fronte ad un’annata fra le più difficili degli ultimi decenni, con piogge continue dalla primavera all’estate inoltrata ed evidenti conseguenze in talune aree quanto alla diffusione di oidio e peronospora, il settore vitivinicolo è chiamato ad una verifica sul campo rispetto alla tenuta dei protocolli e dei sistemi di difesa fin qui adottati.

I risultati sembrano essere buoni, grazie allo straordinario impegno dei produttori con interventi e controlli in campo, che hanno permesso di arrivare alla vendemmia con delle uve generalmente sane e di buona qualità. Ma la vera sfida è rappresentata dalla compattezza del settore rispetto all’ormai consolidata esperienza dei protocolli di autodisciplina inaugurati nel corso dei primi anni Novanta che hanno rappresentato fino ad oggi un punto di riferimento imprescindibile nel panorama nazionale ed europeo.

Grazie a quelle lungimiranti decisioni, il Trentino è riuscito a mettere in pratica un sistema di certificazione che ha oggettivamente limitato l’utilizzo della chimica di sintesi inaugurando una lunga stagione di buone pratiche di difesa alternative ai trattamenti impattanti ad iniziare dalla confusione sessuale.

Il Disciplinare di produzione trentino è incardinato dal 2016 nel progetto SQNPI, Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata che promuove la certificazione attuata come organismo esterno da CSQA di Thiene (VI).

Ad oggi sono oltre 5400 le aziende che hanno ottenuto la certificazione delle uve, mentre la superficie messa sotto tutela rispetto ai regolamenti che limitano i trattamenti rappresentano l’80% del totale del vigneto trentino che ammonta a poco più di 10.000 ettari.

I risultati di questo lavoro durato tre decenni sono raccolti nel Bilancio di sostenibilità edito recentemente dal Consorzio di Tutela dei Vini del Trentino, organismo preposto non solo alla salvaguardia delle denominazioni di origine dei vini DOC e IGT, ma anche e soprattutto alla promozione della cultura della sostenibilità nelle declinazioni ambientale, sociale ed economica.

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Fonte: Vita Trentina

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