Vfendite nel retail aumentate dell’1,3%, nell’horeca del 12%, export +3% (circa il 50% del totale venduto), valore complessivo balzato di oltre il 16%: nel periodo gennaio-luglio 2023, Grana Padano DOP è andato oltre la crisi dei consumi. Con un fatturato di circa 3,3 miliardi di euro, la più grande DOP del mondo è anche il più grande player nella raccolta di latte italiano, e pertanto le questioni legate al cambiamento climatico sono cruciali nella strategia d’impresa presente e futura.
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Oggi la lotta al riscaldamento globale rappresenta una delle sfide più urgenti e difficili: le emissioni dirette di gas ad effetto serra prodotte dalle attività agricole legate alla produzione alimentare sono pari al 10-12% delle emissioni totali a livello mondiale.
La filiera, inoltre, deve limitare anche gli altri effetti negativi sull’ambiente, come l’impoverimento delle risorse idriche, l’eutrofizzazione dell’acqua dolce e marina, l’ecotossicità dell’acqua e il consumo di suolo. Da qui nasce l’esigenza di migliorare l’efficienza dei sistemi produttivi dei formaggi DOP, analizzando tutti i parametri necessari a fornire una mappatura completa e dettagliata dell’impatto ambientale dell’intera catena produttiva, comprese le fasi di consumo e gestione dei rifiuti.
Per soddisfarla il Consorzio Tutela Grana Padano DOP, insieme al Comité Interprofessionnel de Gestion du Comté in Francia, ha dato vita al progetto LIFE TTGG – The Tough Get Going (I formaggi duri cominciano a giocare), cofinanziato dalla Commissione europea attraverso il Programma LIFE dedicato all’ambiente e all’azione per il clima con la collaborazione di università, start up, aziende produttrici, organismi di formazione e di ricerca italiani e francesi oltre alla partecipazione di CSQA certificazioni.
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Fonte: Italia Oggi