La biodiversità nei vigneti è cosa buona per ambiente, animali e persone. Almeno è questa la filosofia di Stefano Amadeo e Stefano Zaninotti, entrambi agronomi con un’idea in testa: trovare una serie di assunti di base che applicati alle vigne possano tutelare la biodiversità in situ.
Detta così non sarebbe una novità: già il percorso di certificazione biologico o anche quello integrato (Sqnp per gli addetti ai lavori) puntano a ottenere questo equilibrio. Ma Amadeo ci tiene a spiegare come con il Diversity Ark (marchio registrato a livello europeo) si vada “a misurare ex post l’equilibrio che si ottiene con questo protocollo”. Che poi è diventato un label da esporre anche sulle bottiglie di vino. I due agronomi, infatti, hanno trovato in CSQA, ente certificatore europeo, la struttura che “dopo un anno di lavoro in campo – continua Amadeo – verifica e rilascia il certificato Diversity Ark”.
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Fonte: IlSole24Ore.it